Solarium, 2015
Video HD, 16:9, colore, sonoro, durata: 9’13’’
Il video insiste frontalmente su una sola immagine, immobile e sospesa o impercettibilmente transitoria, in cui convivono sublimità e banalità, fasto e desolazione, bellezza e disfacimento, naturalità e messa in scena. Fotogrammi di una realtà fittizia, accattivante e perfino patinata, esposta 24 ore su 24 in composizioni ordinate alla luce artificiale che esalta i colori e le forme e cela in una reiterata sospensione temporale l’inevitabile decomposizione. Attraverso un semplicissimo meccanismo audio, il video si alterna continuamente tra stasi e dinamismo, tra passività e movimento, tra vita e morte. Ogni volta che un elemento attraversa la telecamera il sonoro del contesto entra in azione per sparire nel momento in cui il dispositivo esce di scena: una macchina, un passante, una bicicletta, un motorino, tutti pretesti di attivazione acustica che svelano l’immagine filmata rispetto a quella fotografica che si percepisce nel momento in cui non succede niente e tutto è fermo. Il lavoro mette in atto una riflessione sull’ambiguità della percezione che trasforma la banalità del quotidiano nell’intera metafora dell’esistenza.
Solarium, 2015
Video HD, 16:9, color, sound, duration: 9’13’’
The video focuses on a single frontal image, motionless and suspended or imperceptibly in transitory, in which coexist sublimity and triviality , pomp and desolation, beauty and decay, naturalness and staging. Frames of a fictitious reality, eye-catching and even glossy, exposed 24 hours to the artificial light which highlights the colours and the shapes and conceals in a repeated temporal suspension with the inevitable decomposition. Using a simple audio technique, the video alternates continuously stasis and dynamism, from static to movement, from life to death. Each time that an element comes through the camera the sound of the context gets in action to then disappears when the mechanism get out of the scene: a car, a passer-by, a bicycle, a motor scooter, all excuse to activate the sound which reveals the recorded images in contrast to the photographic one which is perceived only when nothing happens and everything is still. The work instigates a reflection on the ambiguity of perception which transforms the banality of the everyday life into the metaphor of existence.