Riso Amaro

  • 2017

 

Riso Amaro, 2017

Dieci anni di blitz, mostra personale, Albumarte, Roma
14 giugno – 21 luglio 2027
a cura di Claudio Libero Pisano

Chi conosce Iginio De Luca è abituato alla discontinuità, a una poetica sempre volutamente in movimento. La sua produzione riannoda le memorie familiari e le riattraversa senza alcun timore di condividerne anche gli aspetti più intimi ed emotivi. Poi d’un balzo lo ritroviamo a farsi gioco della storia dell’arte e degli artisti in un crescendo d’ilarità e sberleffo.
Tra la poetica intima e quella ilare si collocano i Blitz, un corpo di azioni che attraversa la storia artistica e la vita di Iginio De Luca da oltre dieci anni. Gli argomenti, sempre legati all’attualità politica, sociale o culturale, sono ciò che negli anni ha segnato le incursioni. Non si tratta di semplici gesti goliardici o colpi di teatro superficiali. Nell’urlo e nel grottesco delle sue trovate c’è sempre un invito a riflettere. Anche oltre la risata e il divertimento oggettivo che le sue azioni sollecitano. La leggerezza nel preparare e nell’eseguire i Blitz si accompagna sempre a un contenuto pensato e ragionato con cura. Non è facile trovare dei riferimenti lineari ai Blitz, che hanno un debito con la teatralità del gesto futurista senza mai restare azioni isolate e provocatorie, e rimandano al nonsense dada e alle azioni anarchiche e movimentiste degli anni Sessanta e Settanta. Insomma c’è l’intero Novecento, ma ogni paragone risulta forzato perché Iginio anche nei suoi gesti più politici e nella ricerca sociale più studiata resta consapevolmente un artista. E questo è un dato decisivo nel comprendere questo suo lavoro.
Come in gran parte della tradizione storica il performer, sempre alla ricerca di un legame con l’altro, resta comunque solo; e nel caso dei Blitz ciò che traspare, avendo la possibilità di riattraversarli tutti, è l’estrema solitudine che accompagna l’artista. Anche nelle azioni più leggere e divertenti è evidente un sottotitolo che impone di non fermarsi al gesto che suscita empatia. Vengono presi di mira politici e operatori culturali, ma le domande che i Blitz pongono non sono rivolte a loro. De Luca volge lo sguardo a noi tutti. A noi chiede di sostenerlo, di non diventare le pecore che fuori dal Parlamento indossano i loghi fasulli delle grandi marche.
Riso amaro non ha un andamento cronologico e ciascuno può costruire un suo personale percorso attraverso video, audio, foto e installazioni che formano un unico site specific. Oltre la sequenza dei Blitz, la mostra offre un’occasione per rivedere questi dieci anni attraverso delle opere: dalle incursioni più note a quelle meno conosciute, si può rileggere un pezzo della storia del nostro Paese e constatare che molto di quanto detto e urlato nelle performance dall’artista è ancora tutto lì, che quasi niente è cambiato. Nelle due parole che compongono il titolo della mostra si condensa la poetica che sostiene i Blitz di Iginio De Luca. La risata non sempre è liberatoria, a volte è amara ma necessaria. E non manca la storia del Cinema, che Iginio ha guardato con attenzione e che spesso è entrata nei suoi lavori.
C’è infine un omaggio importante a Libero De Libero, alla sua generazione che ha fatto Cultura con consapevolezza e determinazione partigiana. Un omaggio alla libertà che fa recitare a voce alta un verso, sapendo di essere ascoltati, alla Cultura come azione e idea di cambiamento condiviso.
Incredibilmente è nelle parole di De Libero la chiave per interpretare al meglio i Blitz di oggi di Iginio De Luca.

Claudio Libero Pisano

 

Riso Amaro, 2017

Ten years of blitz, solo exhibition, Albumarte, Rome
June 14 – July 21, 2027
Curated by Claudio Libero Pisano

Those familiar with Iginio De Luca are accustomed to discontinuity, to a deliberately ever-moving poetics. His production reconnects family memories and traverses them without fear of sharing even the most intimate and emotional aspects. Then, in a leap, we find him making fun of art history and artists in a crescendo of hilarity and mockery.
Between intimate and humorous poetics lies the Blitz, a series of actions that have traversed the artistic history and life of Iginio De Luca for over ten years. The themes, always linked to current political, social, or cultural issues, are what have marked these incursions over the years. These are not mere playful gestures or superficial theatrics. In the scream and grotesque of his antics, there is always an invitation to reflect, even beyond the laughter and objective amusement his actions provoke. The lightness in preparing and executing the Blitz is always accompanied by content that is carefully thought out and reasoned. It is not easy to find linear references to the Blitz, which owe a debt to the theatricality of Futurist gestures without ever remaining isolated and provocative actions, and they evoke Dada nonsense and the anarchic and movement-oriented actions of the 1960s and 1970s. In short, the entire twentieth century is present, but any comparison is forced because Iginio, even in his most political gestures and in the most studied social research, remains consciously an artist. And this is a crucial aspect in understanding his work.
As in much of the historical tradition, the performer, always seeking a connection with the other, remains alone; and in the case of the Blitz, what becomes evident, having the opportunity to revisit them all, is the extreme loneliness that accompanies the artist. Even in the lightest and most entertaining actions, there is an underlying message that urges us not to stop at the gesture that elicits empathy. Politicians and cultural operators are targeted, but the questions posed by the Blitz are not directed at them. De Luca turns his gaze to all of us. He asks us to support him, not to become the sheep outside Parliament wearing fake logos of big brands.
‘Bitter Laughter’ does not follow a chronological order, and each visitor can construct their own personal journey through videos, audio, photos, and installations that form a unique site-specific experience. Beyond the sequence of the Blitz, the exhibition offers an opportunity to revisit these ten years through artworks: from the more well-known incursions to the lesser-known ones, one can retrace a piece of our country’s history and realize that much of what the artist has said and shouted in his performances is still there, that almost nothing has changed.
In the two words that make up the title of the exhibition, the poetics that underlie Iginio De Luca’s Blitz condenses. Laughter is not always liberating; sometimes, it is bitter but necessary. And the history of cinema is not overlooked, something Iginio has carefully observed and often incorporated into his works.
Finally, there is an important tribute to Libero De Libero, to his generation that made Culture with awareness and partisan determination. A tribute to freedom that recites a verse out loud, knowing it is being listened to, to Culture as an action and idea of shared change.
Incredibly, it is in De Libero’s words that we find the key to interpreting Iginio De Luca’s Blitz today.

Claudio Libero Pisano