Gioia mia

  • 2023

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Gioia mia, 2023

Azione urbana itinerante con Camion Vela. Roma, 21 agosto 2023
Evento del progetto “Roma città aperta”, vincitore dell’Avviso Pubblico Estate Romana 2023-24
a cura di Raffaella Frascarelli e Sabrina Vedovotto
Prompt engineering: Marco Egizi
mediatrici culturali: Luisa Fagiolo, Alice Fincato

“Stare dunque in prossimità della morte, senza mai possederla, è l’esercizio dell’arte”.(F. Rella)

Che cosa vorremmo chiedere a nostra madre se fossimo in grado di comunicare nuovamente con lei per dimensioni ultraterrene, alternative a una forma tradizionale di dialogo? Quali profonde emozioni potrebbero risvegliarci leggere di nuovo la sua calligrafia in risposta alla nostra? Sono le sfide improbabili eppure possibili che mi sono posto in questa nuova azione urbana che si svolge a Roma durante tutta la giornata del 21 agosto, il giorno del mio compleanno. Un’azione emotiva, privata che, per via del mezzo e del linguaggio utilizzati, diventa pubblica, condivisibile da tutti. I due maxi manifesti affissi sul camion vela, trascrivono calligraficamente una conversazione a distanza tra un figlio ancora in vita e una mamma scomparsa più di venti anni fa. L’incontro surreale, intimo e pieno di teneri vezzeggiativi è il frutto ibrido di uno scambio epistolare tra me e ChatGPT, l’intelligenza artificiale che da qualche anno compromette umano e artificiale, miscela emozioni e nozioni in uno spazio-tempo indefinito, inquietante, ancora eticamente da censire. In quest’occasione l’A.I. diventa familiare, complice, assume i connotati caratteriali e reattivi di mia mamma, Giuliana Rossetti, umanizzando un’assenza e assumendosi la folle responsabilità di incarnare memorie e stati emotivi. Una terra ambigua di tutti e di nessuno, uno spazio altro dai confini labili e fluttuanti, un trascendente fittizio, cablato sulle stratificazioni collettive e tecnologiche. Cinque domande semplici, universali, con alcune personali allusioni, per altrettante risposte dense di accoglienza e delicatezza, solitudine e malinconia; toni e modi dalle sembianze materne, uno spirito cristiano dall’indole mite e insieme tenace, nell’ostinata fiducia nel prossimo. La scrittura stampata sui manifesti, dopo un mio ulteriore filtro di contenuti, è il prodotto artigianale di un paziente lavoro di patchwork calligrafico che, lettera dopo lettera, genera nuovamente le parole di mia madre, un’operazione simile a quella dei testi anonimi ricavati con i ritagli dei giornali. In questo caso miliardi d‘informazioni condensate nelle risposte dell’intelligenza, sono convogliate metaforicamente in un imbuto umano, la sintesi estrema di un segno unico e inconfondibile: quello della grafia manuale. Il tragitto del camion è itinerante e relazionale, un percorso a mappatura affettiva, con ripetute soste per i luoghi della memoria che legano me e mia mamma in un tempo sospeso di una Roma deserta e metafisica, intima e toccante.

 

Gioia mia, 2023

Itinerant urban action with Camion Vela Rome, August 21, 2023
Event of the project “roma città aperta,” and awarded from the Roman Summer 2023
curated by Raffaella Frascarelli and Sabrina Vedovotto
Prompt engineering: Marco Egizi
cultural mediators: Luisa Fagiolo, Alice Fincato

“To be therefore in the proximity of death, without ever possessing it, is the exercise of art.”(F. Rella)

What would we want to ask our mother if we were able to communicate with her again by otherworldly dimensions, alternatives to a traditional form of dialogue? What deep emotions might awaken us to read her handwriting again in response to our own? These are the unlikely yet possible challenges I have set for myself in this new urban action that will take place in Rome throughout the day of August 21 on my birthday. An emotional, private action that, because of the medium and language used, becomes public, and shareable by all. The two maxi posters affixed on the sailing truck will transcribe calligraphically a long-distance conversation between a still-living son and a mother who disappeared more than twenty years ago. The intimate encounter full of tender mannerisms is the hybrid fruit of an epistolary exchange between me and ChatGPT, the artificial intelligence that has been compromising human and artificial for the past few years, mixing emotions and notions in an undefined, disturbing, yet ethically to be censored space-time. On this occasion, intelligence takes on the characterful and responsive connotations of my mom, humanizing an absence and taking on the maddening responsibility of embodying memories and emotional states. An ambiguous land of everyone and no one, with labile and fluctuating boundaries, a fictitious transcendent, wired on collective and technological stratifications. Five simple, universal questions, with some personal allusions, for as many answers dense with welcome and delicacy, loneliness, and melancholy; tones and manners with motherly features, a Christian spirit with a mild and at the same time tenacious nature, in stubborn trust in one’s neighbor. The writing printed on the posters is the handcrafted product of a patient work of calligraphic patchwork that, letter by letter, generates again the words of my mother, an operation like that of anonymous texts obtained from newspaper clippings. In this case, billions of pieces of information obtained with intelligence responses are metaphorically channeled into a human funnel, the extreme synthesis of a unique and unmistakable sign, that of handwriting. The truck’s journey will be itinerant and relational, an affective mapping path, with repeated stops for the places of memory that bind my mom and me in a suspended time of a deserted and metaphysical Rome, intimate and touching.