Iailat

  • 2018
  • 2019

 

Iailat, 2019

Performance musicale, Villaggio Olimpico, Roma
A cura di VILLAM

Il video racconta il percorso creativo dell’opera sonora “Iailat” di Iginio De Luca, avviato proprio con l’installazione nel Sound Corner dell’Auditorium del febbraio 2018. Durante le elezioni politiche del mese successivo il suono è diventato protagonista di uno dei blitz dell’artista nello spazio urbano. il 20 dicembre 2019 è approdato infine all’esecuzione live nella performance per “L’Inaugurazione”, a cura di VILLAM, in piazza Jan Palach, nel cuore del Villaggio Olimpico a Roma.
La composizione dell’Inno Nazionale rivisitata dall’artista, che la dilata, la trasforma, rendendola quasi irriconoscibile, è diventata esperienza reale, performativa, esecuzione emozionante e partecipata, grazie ad una banda musicale di 10 elementi. Un incontro dissonante e surreale di due differenti condizioni esistenziali, due diversi tempi in un continuo slittamento percettivo. È quasi impossibile ritrovare il ritmo originario in un esasperato rallentamento esecutivo. Lo stesso concetto lo si rintraccia nel titolo “Iailat” che non è altro se non l’anagramma di “Italia”: gli elementi che compongono la parola – così come il brano musicale – ci sono tutti ma sono disposti (o distorti) in modo tale da risultare indecifrabili.
Ci chiediamo: è ancora possibile un’unità? (d’Italia?)

 

Iailat, 2019

Musical performance, Villaggio Olimpico, Rome
2019
Curated by VILLAM

The video recounts the creative journey of Iginio De Luca’s sound work IAILAT, which began with the installation in the Sound Corner of the Auditorium in February 2018. On the morning of Sunday 4 March, on the occasion of the Italian elections, the sound installation becomes a new Blitz by the artist and comes out of the foyer of the building designed by Renzo Piano to spread throughout the city, creeping into streets and squares until it reaches in front of the polling stations.  IAILAT is a sound track of the Italian anthem stretched and distorted, an 80% reduction in speed that makes the famous piece written by Mameli unrecognisable. Then – as now in this Covidian year – “this very long Fratelli d’Italia reveals itself as an effective metaphor for the country of Italy: the slowness and heaviness of an entire people incapable of emerging from the slime into which it has fallen. The title itself (an anagram of the word Italia) is presented as an image of a nation dismembered, divided and senseless, which becomes something else in an attempt to give itself a new configuration that never seems to arrive”

 

 

Iailat,  2018

Installazione sonora
Sound Corner dell’Auditorium Parco della Musica, Roma
A cura di Silvano Manganaro

Nell’ormai lontano 1906, Giovanni Papini ne Il tragico quotidiano scriveva: “Vedere il mondo comune in modo non comune: ecco il vero sogno della fantasia”. Ed è questo quello che fa Iginio De Luca con la sua istallazione sonora per il Sound Corner dell’Auditorium di Roma: prende un’esecuzione dell’Inno Nazionale (nello specifico quella diretta da Daniel Harding per il Concerto di Capodanno 2010 a La Fenice di Venezia) e la dilata talmente tanto da farla diventare irriconoscibile, trasformandola in qualcosa d’altro. Con questa semplice operazione l’artista ci costringe a puntare non gli occhi ma le orecchie su qualcosa che conosciamo talmente bene (e abbiamo udito talmente tante volte!) da non aver mai ascoltato veramente. Fratelli d’Italia si trasforma così da incalzante marcetta in una tragica e larghissima pista sonora dolente e tragica. E qui le interpretazioni e le possibili letture diventano molteplici. L’audio, paradossalmente, acquista una potenza visiva e immaginifica inaspettata. Percepiamo perfettamente il lento procedere… di un popolo? di un’idea? Suoni che provengono dall’oltretomba sembrano emergere con estrema fatica da una palude fangosa. È quasi impossibile ritrovare il ritmo originario. Lo stesso concetto lo si rintraccia nel titolo Iailat che non è altro se non l’anagramma di Italia: gli elementi che compongono la parola – così come il brano musicale – ci sono tutti ma sono disposti (o distorti) in modo tale da risultare indecifrabili. Ci chiediamo: è ancora possibile un’unità? (d’Italia?)

Silvano Manganaro

 

Iailat,  2018

Sound Installation
Sound Corner, Auditorium Parco della Musica, Rome
Curated by Silvano Manganaro

In the now distant 1906, Giovanni Papini wrote in ‘Il tragico quotidiano’: ‘To see the common world in an uncommon way: that is the true dream of imagination.’ And this is what Iginio De Luca does with his sound installation for the Sound Corner of the Auditorium in Rome: he takes a performance of the National Anthem (specifically, the one conducted by Daniel Harding for the New Year’s Concert 2010 at La Fenice in Venice) and stretches it so much that it becomes unrecognizable, transforming it into something else. With this simple operation, the artist compels us to focus not our eyes but our ears on something we know so well (and have heard so many times!) that we have never really listened to. ‘Fratelli d’Italia’ thus transforms from a compelling march into a tragic and broad lamenting and tragic sound track. Here, interpretations and possible readings become multiple. Paradoxically, audio gains an unexpected visual and imaginative power. We perfectly perceive the slow progress… of a people? of an idea? Sounds emanating from the afterlife seem to emerge with extreme difficulty from a muddy swamp. It is almost impossible to find the original rhythm. The same concept is found in the title ‘Iailat,’ which is nothing more than the anagram of Italia: the elements that make up the word – just like the musical piece – are all there, but they are arranged (or distorted) in such a way as to be indecipherable. We wonder: is unity still possible? (of Italy?)

Silvano Manganaro